25 maggio 2018, Apsp Anaunia, Taio (TN): presentazione del metodo Experience Nature:
“LA STIMOLAZIONE MULTISENSORIALE NELLA CURA DELLA PERSONA”
Nell’ambito dei preparativi per l’edizione 2018 dell’Alzheimer Fest, sono state organizzate 4 serate informative sull’approccio alla persona con malattia di Alzheimer.
Con l’intervento di:
Cristina Fino, autrice e ideatrice di Experience Nature
Marianna Baggia, cordinatore Apsp Anaunia, Taio (TN)
Samanta Noldin, educatrice Apsp Santa Maria, Cles (TN)
Testimonianza di Samanta Noldin, educatore professionale Apsp Santa Maria, Cles (TN).
Abbiamo scoperto Cristina e i video Experience Nature circa due anni fa, quando abbiamo iniziato le sessioni di yoga della risata. Durante questi momenti i residenti si animavano, attivando ossitocina, provando emozioni molto intense. Poi, però, arrivava il momento dei saluti e qui serviva qualcosa che sedimentasse ciò che era stato provato. Così abbiamo iniziato a proiettare i video e i residenti si dedicavano un momento di relax, di calma, osservando il lago, piuttosto che i fiori. Questo permetteva, anche, un momento di scambio tra di loro… ognuno vedeva il suo lago, ognuno aveva la sua ricetta per la marmellata…
Da lì ci siamo dette: se funziona così bene nei momenti dello yoga della risata, magari possono funzionare altrettanto bene nei momenti importanti della vita delle persone.
Abbiamo fatto una piccola sperimentazione, iniziando ad utilizzarli al momento del risveglio, per evitare l’insorgere dei comportamenti speciali, frequenti dovendo aspettare un’ora per la colazione. Abbiamo visto come, proiettandoli nella tv, queste persone si rilassavano ancora sulla poltrona e arrivavano alla colazione molto più tranquilli.
Abbiamo poi pensato di utilizzarli durante i pasti, sia come sottofondo, sia come stimolazione per chi rifiutava il cibo, proiettando i video della frutta, della verdura… le persone mangiavano più volentieri.
Siamo passati, poi, al momento dell’addormentarsi, istanti molto difficili dove partono i pensieri, emergono le paure e abbiamo visto come le persone si addormentavano molto più in fretta e dormivano molto più a lungo.
Per alcuni sono stati utilizzati al momento dell’igiene, proprio perché per le persone che convivono con la demenza essere lavati non è una cosa semplice, non è semplice spiegarglielo e abbiamo visto che proiettando i video si distraevano, osservando il torrente che li riportava ad un ricordo passato, a un momento felice e questo rendeva il bagno un momento sereno, rendendo molto più semplice per gli operatori poter effettuare l’igiene senza far soffrire la persona.
Abbiamo usato anche i video per gli ultimi momenti di vita di una persona; lei li aveva conosciuti durante le sessioni dello yoga della risata. Aveva un video che amava, che le piaceva proprio tanto, quello delle foglie d’autunno (Autumn Colors), così in accordo con i familiari, abbiamo pensato di proiettarlo e lei si è spenta serenamente col video.
Abbiamo pensato di utilizzarli anche per la narrazione creativa. Da quattro mesi porto avanti queste sessioni. All’inizio è stata durissima, perché non abbiamo ancora i video appositi, perciò utilizzo i video normali (monotematici) e dobbiamo usare molta fantasia e creatività.
Inizialmente era difficile, magari ci volevano dieci minuti per identificare il nome dello scoiattolo. Adesso, dopo quattro mesi, abbiamo delle storie veramente belle che si creano, ognuno partecipa a modo suo, c’è chi è più proiettato sulla fantasia, chi più sul ricordo.
Ci sono momenti bellissimi sul ricordo, sul loro essere e proprio per questo abbiamo fatto una sessione sul mare, portando la bacinella con la sabbia, con l’acqua, le conchiglie… abbiamo mangiato il gelato perché al mare non si mangiano i biscotti ma si mangia il gelato. È stato molto, molto emozionante, perché uno dei nostri residenti, che parla pochissimo e ha delle difficoltà veramente grandi, ci ha raccontato di come ha conosciuto sua moglie, proprio al mare, si è anche messo a piangere e quando l’abbiamo raccontato alla figlia, anche lei si è emozionata tantissimo perché era un ricordo che aveva da bambina, ma lo aveva dimenticato e ora lo ha di nuovo vivo.
Questo è quello che facciamo e credetemi, le cose vanno proprio bene.”