CREATIVITÀ, ESPRESSIONE EMOZIONALE, GINNASTICA DOLCE, INTEGRAZIONE MULTICULTURALE
A cura di Enrica Pontin, educatrice presso IPAB Villa Serena, Solagna (VI)
Realizziamo il programma Experience Nature in 3 appuntamenti settimanali con gruppi di ospiti diversi e sempre in abbinamento educatore/fisioterapista. Abbiamo iniziato più di un anno fa, dopo la formazione tenutasi a Solagna, nella nostra struttura.
Ogni volta variamo il tipo di attività in base al video che scegliamo e alla tipologia di ospiti coinvolti.
Solagna appartiene alla Comunità Montana del Grappa, da noi i video più quotati sono quelli di montagna, proprio per l’appartenenza geografica, per i ricordi e le vivenze a cui sono più legati.
In una saletta dedicata agli ospiti più compromessi lasciamo scorrere i vari video senza interventi specifici, lasciando che possano beneficiare del momento di relax e stimolazione visiva e uditiva. Notiamo che alcuni di loro riescono a venir attratti dal momento, rispondendo con un atteggiamento più calmo e concentrato.
Generalmente però prediligiamo lo spazio della palestra, in quanto è lo spazio più intimo e più ampio per lavorare.
Nella prima fase propongo un momento di respirazioni e predisposizione della postura del corpo, ricercando un atteggiamento accogliente e orientato all’immersione.
Fin dall’inizio ho notato che l’esperienza delle respirazioni ha facilitato la partecipazione e una concentrazione nel momento; nel tempo gli anziani l’hanno assimilata come una modalità di rilassamento e di catarsi che mi permette di poterla utilizzare anche in altre situazioni individuali di stress, agitazione, arrabbiature, impazienza degli ospiti nella vita quotidiana.
A seguito il fisioterapista propone un’attività di ginnastica dolce e risveglio muscolare, i movimenti molte volte sono abbinati alla natura visualizzata: se sono proiettati i boschi, facciamo immaginare di essere in quel sentiero a camminare; se è un video del mare, di essere sulla spiaggia, o di nuotare.
Una volta terminata l’attività motoria, proseguo nuovamente abbinando un laboratorio creativo, sensoriale o di stimolazione.
Alcuni esempi: abbiamo realizzato delle stelle alpine partendo dall’immagine del video; abbiamo dipinto delle piantine da orto e un pezzo di terra con gli strumenti da lavoro (zappa, rastrello) e le abbiamo “piantate”; abbiamo dipinto un tronco di un albero e ciascuno con il colore ha lasciato le proprie impronte delle dita come fossero foglie e abbiamo lavorato sul senso di comunità.
Anche la narrazione creativa e le rimembranze hanno un bel riscontro: spesso chiediamo il loro contributo attraverso la stimolazione cognitiva, partendo anche dal sillabare le parole, oppure scegliendo un colore, chiedendo loro a cosa abbinarlo.
È nata così l’idea di un dizionario iconografico che stiamo creando scegliendo ogni volta un elemento (es. acqua o mirtillo) e ognuno lo arricchisce secondo la propria visione. Lo stiamo facendo in doppia lingua in quanto abbiamo una nostra anziana albanese, così favoriamo il suo apprendimento e un’esperienza multiculturale attraverso queste esperienze.
In altre occasioni abbiamo raccolto i sassi in Brenta e dipinti con una scena dei video che li aveva colpiti; abbiamo costruito le barchette di carta dove abbiamo poi inserito i nostri desideri del cuore e messi nel “mare” della vita; abbiamo abbinato un laboratorio espressivo in cui con i gesti del volto, delle mani o la voce dovevano rappresentare un’emozione (gioia, rabbia, pianto, paura, sorpresa, ecc).
Sono entrati così in sintonia con l’esperienza che oramai diventa per loro quasi spontaneo predisporsi in ascolto e sinergia con l’attività per rispondere attivamente e con entusiasmo. Variamo così tanto che non mi risulta semplice descrivere il tutto ma sicuramente si generano momenti magici, complici e di vero distacco dalle loro problematiche.
Spesso si aprono momenti di condivisione su rimembranze, racconti delle loro esperienze o ricordi, molti anche con commozione e sospiri riescono a farci capire la profondità interiore che questi video permettono di raggiungere; da lì molto spesso mi aggancio con la stimolazione cognitiva e di recupero storico-geografico.
I gruppi che coinvolgiamo sono composti da circa 12-15 persone, e a rotazione nella settimana li proponiamo a circa 30/35 persone diverse.
Con i più compromessi dedichiamo invece un momento specifico in un piccolo gruppo (composto da 5-6 persone) abbinato a massaggi alle mani, o leggere movimentazioni degli arti, con oli essenziali e una stimolazione sensoriale, notando reazioni e piacere inaspettati e ha permesso di sviluppare un laboratorio multisensoriale con 1 appuntamento fisso settimanale.
In alcune occasioni abbiamo aperto le porte anche ai familiari e volontari, oltre che OSS, perché possano condividere l’esperienza e le emozioni, ma soprattutto percepire il valore di queste attività e conoscere i propri cari o assistiti in modo più approfondito e differente dalla quotidianità in cui abitualmente si approcciano.
Decisamente il progetto Experience Nature di Cristina Fino è stato una rivelazione e possiamo essere testimoni dei benefici che offre, è uno strumento con molteplici sfaccettature che se ben abbinato a creatività, libera espressione e interpretazione in base al contesto in cui si propone apre il campo a un lavoro innovativo e olistico, di puntuale attenzione ai nostri anziani, oltre che favorire la collaborazione tra professionisti e permettere un’interazione di competenze.
Enrica Pontin, educatrice presso IPAB Villa Serena, Solagna (VI)